Diario dal Campo

I nuovi campi spuntano. Tenuti ben nascosti ma al contempo davanti a tutti.

Il silenzio assenso, come il più peggiore dei mali, spalanca le porte alla violenza e al permissivismo.

Non vietare per permettere: la nuova strategia, la nuova arma degli assassini.

Fermi a guardare.
Gli aguzzini si preparano a sparare.





Alle volte resistere vuol dire voler la guerra - riflessioni dal Campo 6

Al Campo 6 si organizza la Sagra del Finocchio di Carrara che ha come slogan "contro l'omofobia con ironia" ecco... ci risiamo...

Subito gli aguzzini bigotti di destra ne hanno approfittato per attirare un po' l'attenzione dei media, scagliandosi contro l'iniziativa e invocando l'intervento del vescovo.
Ovviamente l'idiozia di certe persone non ha limiti e purtroppo in Italia di idioti in cerca di notorietà ne abbiamo molti, troppi, come troppi son i preti e i vescovi per esser in un paese laico.

Tuttavia però vien da chiedersi .. ma perché i gay non son capaci di far una festa "normale", proprio per venir incontro a chi ha paura di noi?
Ci dev'esser sempre e per forza l'ingrediente scandaloso. Non si poteva fare una semplice sagra gay friendly? Magari avrebbe spaventato di meno e incuriosito di più le persone "diffidenti".
Non dico di starsene sempre nei canoni della "normalità" ma di tanto in tanto farebbe bene fare un passo verso coloro che ci disprezzano o ci vedono come qualcosa di anormale. è ora di far vedere che siamo normali..ma se non siamo in grado nemmeno di fare una festa di paese in linea con le altre vuol dire che sotto sotto ci piace esser visti come qualcosa di diverso. Prima ci battiamo per non esser
definiti in modo offensivo, poi facciamo le sagre del finocchio. Vorrei vedere un giorno una(non tutte) festa classica, senza doppi sensi, una sauna normale senza camerini per scopare, una disco per ballare senza dark room o stanze per le proiezioni porno, una
spiaggia libera dai battuage. Forse è ora che i gay si facciano un esame di coscienza. Siamo solo finocchi da film porno e dark room o siamo persone capaci di socializzare senza doverci mettere in mezzo un cazzo per forza. Chi ci ama non ha bisogno di capirci, sono i razzisti che dobbiamo farci amici sono a loro che dobbiamo saperci mostrare per quel che siamo: persone normali. Ma finché non faremo un passo nella loro direzione, finché non accetteremo il compromesso, allora sarà sempre una guerra e dove c'è guerra ci son sempre sconfitti, due sconfitti.

Nessun commento:

Posta un commento